Chiesa della Madonna della Salute L'edificio fu costruito da Baldassare Longhena ed è una delle migliori espressioni dell'architettura barocca veneziana. La sua costruzione rappresenta un ex voto per la liberazione dalla peste che tra il 1630 e il 1631 decimò la popolazione, come era avvenuto in precedenza per le chiese del Redentore e di San Rocco. La peste fu portata da un ambasciatore del duca di Mantova Carlo I Gonzaga Nevers, che venne internato nel Lazzaretto Vecchio, ma gli bastò entrare in contatto con un falegname per infettare la città. Questo il voto espresso il 22 ottobre 1630 del patriarca Giovanni Tiepolo: «Voto solenne di erigere in questa Città e dedicar una Chiesa alla Vergine Santissima, intitolandola SANTA MARIA DELLA SALUTE, et ch'ogni anno nel giorno che questa Città sarà pubblicata libera dal presente male, Sua Serenità et li Successori Suoi anderanno solennemente col Senato a visitar la medesima Chiesa a perpetua memoria della Pubblica gratitudine di tanto beneficio». Quando la peste finì morirono 80.000 veneziani, e 600.000 persone nel territorio della Serenissima, da Brescia a Trieste, dal Polesine a Belluno. Fra i morti, il doge e il patriarca. Fu così che il giovane Baldassare Longhena - superando i migliori architetti del tempo - fu incaricato di stendere il progetto e di dirigere i lavori durante i cinquant'anni che occorsero a realizzarlo, dal 1631 al 1681. Longhena morì l'anno successivo e la chiesa fu consacrata nel 1687.
A ricordare l'avvenimento, il 21 novembre di ogni anno, secondo una tradizione viva e pittoresca tramandata fino ai giorni nostri, con una grandiosa processione capeggiata dalla Signoria, i fedeli si recano in pellegrinaggio al tempio, attraversando un ponte, per secoli fatto di barche, ora galleggiante fissato su pali, che va da San Marco alla basilica congiungendone le rive. In tale occasione, tradizionalmente, i veneziani consumano la "castradina", un piatto a base di montone.

La mole raccolta e maestosa della Salute è un capolavoro dell'arte barocca. A pianta ottagonale, su alto basamento a gradini, essa è caratterizzata da imponenti contrafforti a voluta, coronati da statue, sui quali sembra librarsi l'enorme cupola. Il portale d'ingresso, ad arco trionfale, è ornato da numerose sculture. All'interno, sopra l'altare maggiore, è collocata la venerata immagine della Vergine, detta la "Madonna mora" per la caratteristica colorazione scura della pelle tipica dell'arte greco-bizantina: essa fu portata a Venezia nel 1672 da Francesco Morosini che l'aveva presa a Corfù. Nel gruppo marmoreo dell'altare maggiore, realizzato da Giusto Le Court, una vecchia orrenda raffigura la peste: di qui il detto veneziano «brutta come la peste». È interessante notare che il Senato spese mezzo milione di ducati solo per il rafforzamento del terreno, che richiese circa 1.600.000 pali di legno duro.


Festa della Madonna della Salute: http://www.comune.venezia.it