Punta della Dogana Sullo sperone che divide l'imboccatura del Canal Grande dal canale della Giudecca, chiamato anche "Punta da Màr", risiedeva fin dal XIV secolo un corpo di guardia per le operazioni doganali, qui trasferito dal sestiere di Castello dove, per l'ampliamento dei traffici, era divenuto inadeguato. In questo luogo si scaricavano le merci in arrivo dal mare e si pagava il dazio. Il primitivo edificio si mantenne fino al 1667 quando l'intero complesso fu ricostruito su progetto dell'architetto e ingegnere idraulico Giuseppe Benoni. Sua è anche la solida torre in pietra d'Istria della "Palla d'Oro", sfera in bronzo dorato sostenuta da due atlanti, a raffigurare il mondo su cui poggia la statua detta "Occasio" che rappresenta la Fortuna, opera dello scultore Bernardo Falconi, rotante ad indicare la direzione del vento e, simbolicamente, la mutevolezza della fortuna stessa. Le fabbriche lungo il Canale, che rivelano un vecchio portico a colonne, sono state in parte modificate nell'800 da Giovanni Alvise Pigazzi che vi ha aperto monumentali portali in pietra, nascondendo con un'alta fascia muraria il susseguirsi dei tetti a capanna.
Nel 2009 il magnate francese François Pinault, proprietario di Palazzo Grassi e collezionista d'arte, ha realizzato all'interno un nuovo centro d'arte contemporanea dopo importanti lavori di restauro realizzati dall'architetto giapponese Tadao Ando.


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