Ponte dell'Accademia È curioso notare come coloro i quali godono di spirito pratico e sono lungimiranti, spesso non rie­scano a realizzare i loro progetti e anzi siano talvolta derisi dai conservatori di mente ristretta. Dalla Cro­naca Magno veniamo a sapere che il 10 agosto 1488, su richiesta di Luca Tron provveditore del Comune, fu avanzata una proposta di fare due ponti sopra il Canal Grande, l’uno a Santa Sofia, l’altro alla Carità, ma che tutto il congresso ne rise e non fu neppure passata ai voti: perciò Rialto, più volte rifatto, con­tinuò ad essere il solo ponte di Venezia. Dovevano trascorrere oltre quattro secoli prima che il sogno di Luca Tron si avverasse: alla Carità infatti un ponte in ferro di una sola travata orizzontale di 50 metri li luce, costruito dell’ingegnere Alfred Neville nelle officine inglesi per conto dell’Austria, cui Venezia era stata assegnata da Napoleone, venne aperto al pubblico il 20 novembre 1854.
Tuttavia, mentre il ponte di Rialto, costruito nel lontano 1592, era stato progettato non solo a regola d’arte ma anche in modo da rispettare le necessità dei navigli che transitavano per il Canal Grande, questo dell’Accademia e quello contemporaneo degli Scalzi ebbero il solo compito di permettere una mag­giore celerità nel movimento delle truppe di occupa­zione senza tener conto alcuno di altre esigenze di pubblica utilità; anzi, piatti e bassi com’erano (a soli 4 metri dall’acqua), si dimostrarono ben presto un vero ostacolo al traffico nel Canale. Fu così che per permettere la libera cir­colazione al sempre maggior numero di vaporetti, in questo secolo fu dato incarico all’ingegnere Eugenio Miozzi di sostituirli. Quello degli Scalzi fu compiuto nel 1934, ma per quello dell’Accademia, che avrebbe dovuto in certo senso esserne il gemello, i fondi mancarono. Miozzi però non si dette per vinto: ripristinando l’uso degli antichi costruttori veneziani, egli infatti lanciò quel caratteristico e simpatico ponte in legno catramato il quale, ritenuto allora una semplice soluzione temporanea, è divenuto così caro e familiare ai veneziani. Il legno del ponte ha avuto bisogno tuttavia di una manutenzione continua e costosa, e nel 1986 è stata necessaria la totale sostituzione degli elementi in legno, con l'inserimento di archi metallici in grado di reggere meglio la struttura. Nel 2009 il Comune di Venezia ha pubblicato un bando di gara per l'affidamento della sponsorizzazione, attraverso il quale si intende arrivare ad un progetto di ricostruzione (finanziata dallo sponsor) del ponte stesso, mantenendo però la struttura metallica portante e cambiando invece la parte in legno che verrà rifatta con altri materiali.