Seminario Patriarcale Sobria costruzione, eretta dopo il 1671 da Baldassare Longhena con il fine di far albergare l'ordine dei Chierici Regolari di Somasca, all'interno della generale ristrutturazione dell'area della Salute. La facciata, volutamente semplice, è organizzata su due assi principali, contrassegnati ciascuno da un portone d'ingresso ad arco ribassato e dalla soprastante finestra del primo piano, più grande delle altre e con poggiolo. La superficie muraria, al di sopra del basso zoccolo a bugnato, è percorsa orizzontalmente da cornici in pietra che collegano tra di loro le finestre, dando luogo a un preciso reticolo geometrico. All'interno un ampio chiostro racchiude un monumentale pozzo e degno di nota è pure lo scalone arricchito da numerose statue di Giusto Le Court. Sul muro di cinta che unisce il Seminario alla chiesa della Salute si innalzano altre cinque statue decorative del XVIII secolo.
L'edificio, dopo la soppressione del Convento dei Somaschi nel 1810, diventò sede del Seminario Patriarcale. Ospita anche al pianterreno una raccolta lapidaria e al primo piano la Pinacoteca Manfrediana; nel 1829 il marchese Federico Manfredini lasciava in donazione la sua collezione che costituisce il nucleo principale delle raccolte del museo: sculture antiche, rinascimentali e barocche, nonché una pregevole raccolta di pitture dei secoli XV - XVIII soprattutto di scuola veneta (1400-1700), lavori di Filippo Lippi, tra i quali il famosissimo Noli me tangere, sculture in terracotta di Alessandro Vittoria, due busti in marmo di Gianlorenzo Bernini e un busto in terracotta di Canova, varie sculture (XIII - XVI secolo) e codici miniati (XIV - XVI secolo), statue di varie epoche, marmi sepolcrali e lapidi, con reperti archeologici di epoca romana ed elementi architettonici e decorativi di varie epoche che affollano l'oratorio e il chiostro.


Seminario Patriarcale: http://www.seminariovenezia.it/