Palazzo Balbi Maestoso edificio, realizzato fra il 1582 e il 1590 su progetto attribuito ad Alessandro Vittoria; esso rappresenta il passaggio dalla piena classicità a un acerbo barocco.
La facciata presenta la tradizionale divisione a trittico, sottolineata nei tre piani da lesene con belle trifore su colonnine binate al centro; ma le finestre dell'alto pianterreno a bugnato liscio hanno sinuose incorniciature e i timpani delle edicole che incorniciano i tre portali d'ingresso (così come le finestre dei piani superiori) sono spezzati ad accogliere motivi ornamentali. Due grandi stemmi marmorei sono collocati tra le monofore del piano nobile.
Il palazzo, che oggi è sede della Giunta della Regione Veneto, sorge allo sbocco del rio di San Pantalon mostrando orgogliosamente gli obelischi di ammiraglio che danno slancio ascensionale alla costruzione e che, come narra la leggenda, erano elementi decorativi di cui solo i capitani generali da mar, cioè gli ammiragli della Repubblica, potevano ornare le proprie case. Fu costruito per il patrizio Nicolò Balbi. Un gustoso episodio, riportato dallo scrittore di curiosità veneziane Giuseppe Tassini, narra di come da tempo il Balbi aveva in mente di far costruire la sua dimora sullo splendido sperone in "volta di Canal", senza mai trovar tempo di realizzare il progetto. Con la famiglia occupava un palazzo non lontano e non era in troppo cordiali rapporti col padrone di casa. Quest'ultimo, per fargli dispetto, aspettò l'occasione buona per umiliarlo. Infatti un giorno, il Balbi, mentre si recava in Senato, fu apostrofato in malo modo dal proprietario che gli richiedeva l'immediato pagamento del fitto che il patrizio si era dimenticato (in buona fede) di regolare alla data stabilita. L'adiratissimo Nicolò diede immediato ordine per l'erezione del suo palazzo; non solo: fatta approntare una grossa imbarcazione davanti alla casa del suo nemico, in modo da togliergli la vista del canale, vi si trasferì con la sua famiglia rinunciando alla locazione. Così visse per parecchi mesi sull'acqua, controllando pure che i lavori procedessero speditamente (di fatto la costruzione del palazzo durò solo otto anni). Purtroppo prese freddo e morì prima di poter entrare nella sua splendida dimora.
La grande magnificenza di questo edificio smentisce il detto che circolava a Venezia in quegli anni e che recitava così: " tra le cose introvabili a Venezia ci sono dei Balbi ricchi". Evidentemente non era così: questo sereno edificio regge degnamente il confronto con la vicina Ca' Foscari come fondale dello scenario della Regata Storica che si tiene ogni prima domenica di settembre e non è un caso se proprio dalle finestre di Palazzo Balbi, nel 1807, Napoleone presenziò alla regata che si svolse in suo onore. La sua indubbia eleganza ispirò i più grandi paesaggisti veneziani, dal Canaletto e Carlevarijs, al Marieschi.
L'ingresso da terra è movimentato da un grazioso cortile nel quale si trova una grotta con una statua di Nettuno. Vari interventi di restauro si sono succeduti nei secoli che vennero arricchiti dai bei affreschi di Jacopo Guarana, a soggetto mitologico.

Per complesse vicende dinastiche, il palazzo passò di mano nel 1887 a Michelangelo Guggenheim, un israelita di modestissime origini che però si era enormemente arricchito grazie alla sua attività di antiquario; egli lo rimodernò e vi elesse la sede dei "lavoratori per le arti industriali" dove impiegò ben centocinquanta persone. Vi portò anche una grande raccolta di opere d'arte antica e moderna che però fu messa all'asta nel 1913, quando i laboratori ormai non funzionavano più da molto tempo. Dal Guggenheim lo acquistò nel 1925 la Società Adriatica di Elettricità che diede incarico a Samuele Mantegazza di eseguire un restauro conservativo.
Per il sito adiacente, sulla sinistra, occupato ora da bassa e anonima costruzione, il grande architetto americano Frank Lloyd Wright aveva progettato nel 1951 un'abitazione per il giovane architetto Angelo Masieri che moriva quello stesso anno in un incidente aereo. Trasformato successivamente in un pensionato per studenti di architettura in memoria di Masieri, il progetto non ha mai avuto esecuzione per le polemiche suscitate e l'indecisione delle autorità.Un altro importante e scrupoloso restauro fu eseguito nel 1973 su iniziativa della Regione Veneto alla quale il prestigioso edificio era stato dato in uso dal 1971, ed oggi e sede ufficiale del Presidente della Regione Veneto e della Giunta regionale.


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