Chiesa e campo di San Samuele Fondata nell’XI secolo dalla famiglia Boldù, la chiesa fu più volte ricostruita per assumere l’assetto attuale nel 1686. È ora sconsacrata. Rimane l’antico campanile veneto-bizantino risalente al XII secolo, al quale è stata inopinatamente appoggiata la casa costruita e affrescata nel 1915 dal pittore Augusto Sezanna.
Alla sua ombra si dice sia nato Giacomo Casanova nel 1725.
Il campo è racchiuso fra i palazzi Grassi e Malipiero-Cappello.

Pare che uno dei pievani della chiesa avesse quel che si chiama oggi un forte “sex appeal”, senza troppi riguardi per la tonaca: le cronache ci dicono che «un’Orsa, moglie di uno Zanin Diedo, essendo partito il di lei marito per Corfù, fece bottino di quanto eravi in casa e abbandonando i propri figli riparò dal pievano Francesco Carello, col quale com­mise adulterio. Perciò venne condannata il 27 luglio 1389 a finir la vita in prigione, ma poscia l’8 aprile 1393 ottenne in grazia la liberazione». Di questo pievano parla anche una sentenza del 6 settembre 1391 con la quale «condannossi a 2 anni di carcere ed a perdere la dote, Lucia, moglie del nobiluomo Marco Barbarigo quondam Maffeo, perché, scoperta adul­tera del Carello, aveva dato un addio alle soglie maritali». Il prete fu bandito.