Il Canal Grande di Venezia

"La più bella strada del mondo". La definizione, mille volte ripetuta, è del tutto inadeguata di fronte a ciò che è stato, per Venezia, il Canal Grande: “corso” prestigiosissimo al quale si affaccia una sfilata quasi ininterrotta di palazzi, teatro di splendide coloratissime feste, di esecuzioni capitali, dimora di grandi casate e centro pulsante di vita popolare, porto commerciale e inesauribile richiamo per principi, imperatori, re e regine ma anche per artisti, poeti, scrittori, musicisti di tutto il mondo. Per più di mille anni, un caleidoscopio di vicende pubbliche e private, di persone, di idee.

Canal Grande di Venezia
Veduta del Canal Grande - Ponte di Rialto

Il progetto canalgrandevenezia.it propone una raccolta di queste tracce, uno studio dedicato alla ricerca e alla catalogazione di immagini, descrizioni e ritratti che il tempo e la storia hanno impresso sulle facciate dei palazzi lungo il Canal Grande di Venezia, le quali hanno acceso la fantasia, l'ispirazione, l'arte e l'ingegno di molti. Benché coscienti di non aver saputo, o potuto, preservare tutti gli aspetti di una stratificazione storica così vasta in un presente altrettanto complesso, resta la speranza di aver dato un piccolo contributo alla valorizzazione del patrimonio artistico di Venezia, indiscutibile bene universale.



Palazzo Da Mula Morosini Bell'esemplare di costruzione archiacuta quattrocentesca, in stile gotico fiorito, con portali gemini e quadrifore centrali. Le finestre del primo piano sono più tozze e denunciano una fattura più arcaica, più snelle quelle del piano superiore.
L'ampia facciata mostra lo schema classico del palazzo veneziano, con il portego al centro, evidenziato dalle polifore e i tinelli ai lati, messi in evidenza dalle classiche coppie di monofore. I piani nobili sono due, il secondo di maggior prestigio rispetto al primo, così come due sono le rive d'acqua gemelle. A livello del secondo piano, tutto spostato a destra tra le due monofore, si può notare uno scudo Morosini a evidenziare la proprietà dell'edificio. Negli interni sopravvivono decorazioni rococò.

Appartenne ai Da Mula, famiglia antichissima ed illustre. Un Marcantonio fu ambasciatore veneziano presso Pio IV nel 1561: doveva sicuramente possedere una grande e riconosciuta abilità per essere stato scelto ad affrontare i rapporti tesi e difficili fra Venezia e la Santa Sede. Nell'intento di attirarlo dalla sua parte, il papa lo elesse cardinale e di rimando Venezia, forte delle sue leggi che proibivano ai propri delegati di accettare cariche dalle corti presso le quali risiedevano, lo bandì dallo stato veneto.
Agli inizi del Novecento è stato una specie di luogo di culto per il jet set del tempo: le personalità più prestigiose, da teste coronate a uomini politici, da intellettuali ad arruffoni, tutti volevano partecipare al salotto della bellissima Annina Morosini, una specie di dogaressa d'allora, perfino il kaiser Guglielmo II, imperatore tedesco e re di Prussia, le faceva una corte spietata. La Morosini, finita la sua splendida stagione, cadde nel dimenticatoio e finì i suoi giorni, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, sola e senza lasciar rimpianti.