Palazzo Genovese Grande edificio neogotico, irrigidito in una perfetta simmetria. Fu costruito dall'architetto Tricomi Mattei nel 1892, come residenza veneziana della famiglia Genovese demolendo il secondo chiostro gotico dell'abbazia di San Gregorio. La sua ingombrante volumetria ha rotto l'equilibrio di questa parte del Canale, oscurando in parte la vista della chiesa della Salute.
La facciata principale, quella che prospetta sul Canal Grande è di chiarissima ispirazione gotico-veneziana, con richiami inequivocabili al Palazzo Ducale e a Palazzo Franchetti. Mantiene la classica tripartizione dei palazzi veneziani e si sviluppa su tre ordini: il piano terreno dominato dai suoi tre ampi portali, il primo piano nobile con l'esafora balconata e le otto monofore con balconcini aggettanti, il secondo piano nobile anch'esso con una bella esafora e altre otto monofore, solo quattro delle quali, le più laterali, con balconcino. Non molto dissimile è la facciata posteriore che guarda al campo San Gregorio. Dopo un lungo periodo di decadenza durante il secondo Novecento, nel 2009 ne è stato terminato un importante restauro, con riconversione ad albergo di lusso. Durante quest'ultimo restauro sono stati rinvenuti alcuni elementi di valore archeologico: oltre ai resti di parte del chiostro del monastero di San Gregorio, sono stati trovati quelli di strutture abitative in legno risalenti al IX secolo e di un edificio in pietra del VII secolo.