Palazzo Pisani Gritti Il grandioso palazzo che oggi è sede del prestigioso Gritti Palace Hotel risale, con ogni probabilità, alla metà del Quattrocento, anche se più di uno studioso pro­pende per una datazione, almeno nel suo primitivo impianto, ancor più antica e cioè trecentesca. Venne eretto da anonimo ar­chitetto per conto della ricchissima famiglia dei Pisani “del Banco” che lo man­tenne fino al 1814 quando lo cedette a Camillo Gritti, discendente della antichissima e nobile famiglia veneziana. Il palazzo venne, però, molto presto da questi ven­duto alla baronessa Susanna Wetzlar che lo abitò e che, nel 1851, diede ospita­lità a John Ruskin, intento alla stesura del suo The stones of Venice.
L’edificio nel corso del Cinque-Seicento subì un consistente intervento di re­stauro nella sua facciata laterale, quella che guarda il campo, mentre all’inizio dell’Ottocento ne venne aumentata la volumetria ampliando quello che era un semplice mezzanino sottotetto e trasformandolo in un terzo piano nobile. Og­gi si presenta, ovviamente, perfettamente restaurato, con una facciata però par­ticolarmente spoglia, ingentilita solamente dalle due pentafore del primo e se­condo piano, l’una ad archi ogivali, l’altra ad archi inflessi. Marcapiani, cor­nici dentellate, spigoli con colonnine a torciglioni, balconcini aggettanti non rie­scono a contrastare gli ampi spazi a mattoni del fronte che un tempo ospitava­no meravigliosi affreschi del Giorgione e dei quali non resta più alcu­na traccia.
«Poche cose nella vita sono più piacevoli che stare seduti alla terrazza del Grit­ti...», scrisse il primo ospite dell’albergo, il romanziere e commediografo Wil­liam Somerset Maugham. Non a caso il regista americano Woody Allen e la mo­glie Soon-Yi trascorsero qui la prima notte di nozze, emuli di tanti altri ospiti illustri, tra i quali piace citare anche Francis Scott Fitzgerald ed Ernest He­mingway.